Descrizione
EDTA TETRASODICO
Sale di acido organico (EDTA Tetrasodico), utilizzato in soluzioni acquose con altri reagenti ed inerti per la preparazione di pappette o impacchi di pulitura per superfici lapidee ed affreschi. L’EDTA Tetrasodico ha le medesime proprietà complessanti del sale bisodico ma con una solubilità inferiore.
l’ EDTA tetrasodico è usato in cosmesi a bassi dosaggi (0,05-0,1%) come agente chelante. Esso è diffuso in tutti i tipi di prodotti cosmetici, dai saponi, agli shampoo ai balsami fino ai prodotti leave-on per il viso o per il corpo.
Si solubilizza in acqua, è stabile a temperatura elevata e non è sensibile alle variazioni di pH.
Non sono stati rilevati effetti di irritabilità o sensibilizzazione cutanea, ma è scarsamente biodegradabile e la sua persistenza nei mari può determinare una diminuzione di flora e fauna marine.
Restauro
Il sale tetrasodico è particolarmente indicato per la pulitura di superfici lapidee o affrescate con patine ad ossalato (a differenza del sale bisodico, più adatto nel caso di carbonati e/o solfati).
È applicato in forma di impacco con polpa di cellulosa, carbossimetilcellulosa, sepiolite.
Le soluzioni alla concentrazione dall’1% al 4% hanno un pH da 10,5 a 12.
Acronimo dell’acido Etilen-Diammino-Tetra-Acetico, un acido tetracarbossilico chiamato anche agente chelante o complessate.
Come agente sequestrante ha la proprietà di formare con gli ioni dei metalli composti di coordinazione molto solubili e stabili, mascherandone quindi la presenza in soluzione.
I principali metalli che può captare sono, in ordine di affinità, calcio, potassio, sodio, cromo, nichel, rame, piombo, zinco, cobalto, manganese, magnesio.
Assieme al carbonato e al bicarbonato di ammonio è utilizzato nella preparazione di quel prodotto conosciuto in ambito del restauro con il nome di AB-57.
L’EDTA, in quanto sostanza a carattere sequestrante, ben si presta per la pulitura di macchie dovute a ossidazioni di metalli e per la rimozione di gesso, presente sia in forma di efflorescenze di superficie, che le formazioni interne, o sub florescenze.